Free Software: Le origini di una rivoluzione (parte prima)
Sul finire degli anni '70, un "tizio" di nome Richard M. Stallman rimase deluso dal comportamento di alcune aziende che, sebbene fino a quel momento, avessero dato i sorgenti dei propri software, improvvisamente decisero di non fornirli più. Decise così di rispondere all'azione di chiusura del software dando vita ad uno dei progetti più ambiziosi mai ideati: il Progetto GNU.
Tale progetto non riguardava la stesura di un singolo software, bensì la creazione di tutto il software che era utile per l'utente, ma con la caratteristica di essere free (inteso come libero e non come gratuito).
Ovviamente non avrebbe avuto molto senso scrivere delle applicazioni libere per farle girare su sistemi operativi non liberi; così Stallman decise che il primo software libero doveva essere proprio il Sistema Operativo (SO per brevità) e, poichè aveva avuto modo di apprezzare sistemi UNIX™, decise anche che il SO libero doveva somigliargli.
Ma si rese conto che scrivere da solo e dal nulla tutto un SO non era una cosa facile (soprattutto in relazione ai tempi di realizzo), cosi cominciò a scrivere programmi importanti per la stesura del sistema. Cominciò con lo scrivere GNU Emacs (il suo editor), poi gcc (il suo compilatore) e così via. Cominciò a lavorare ad Emacs nel 1984 ed all'inizio del 1985 era già utilizzabile.
Nacque il problema di come distribuirlo agli utenti. Naturalmente fu messo su di un server ftp, ma all'epoca poche erano le persone che disponevano di una connessione internet, così non sapendo cosa rispondere a chi non poteva prelevarlo da internet e soprattutto essendo senza lavoro, decise che avrebbe mandato per posta, a chi ne avesse fatto richiesta, una copia di GNU/Emacs per 150$. In questo modo creò un'impresa di distribuzione di software libero, che anticipò le compagnie che oggi distribuiscono interi sistemi GNU basati su Linux.
Ma il software da solo non bastava a garantire l'obiettivo primario per cui era nato GNU: serviva qualcosa che garantisse al software di rimanere libero anche dopo essere stato modificato.
Nasce così l'esigenza di una licenza che dia garanzie di paternità del software, che permetta la modifica e soprattutto la ridistribuzione del codice in modo da impedire che terzi possano includere parti di codice libero in programmi non liberi rendendoli "CHIUSI".
Tale licenza fu scritta da Stallman e fu denominata GNU/GPL: il suo scopo é quello di garantire il cosiddetto "copyleft" (permesso d'autore) in netta contrapposizione al "copyright" (diritto d'autore).
Si potrebbe pensare solo ad un gioco di parole, ma lo scopo di GNU consisteva (e consiste tuttora) nell'offrire Libertà agli utenti, oltre che nell'ottenere un'ampia diffusione ed approvazione.
Il permesso d'autore "copyleft" usa le leggi sul diritto d'autore "copyright" ma le capovolge per ottenere l'effetto opposto: invece che un metodo per privatizzare il software, diventa infatti un mezzo per mantenerlo libero.
L'idea alla base del permesso d'autore consiste nel dare a chiunque il permesso di eseguire il programma e distribuirne versioni modificate, ma senza dare il permesso di aggiungere restrizioni.
In tal modo le libertà essenziali che definiscono il "free software" sono garantite a chiunque ne abbia una copia, e diventano diritti inalienabili. Perchè il permesso d'autore sia efficace, anche le versioni modificate devono essere libere. Ciò assicura che ogni lavoro basato sul nostro sia reso disponibile per la comunità, se pubblicato.
Sul prossimo numero continueremo la parte storica dello, come mi piace definirlo, "Stallman pensiero" che se capito fino in fondo può dare un punto di vista "alternativo" a quello che ha rappresentato il "Close Source" e il software "puramente scritto a fini di lucro" fino a questo momento.
Per approfondimenti sul tema:
www.fsf.org freesoftware foundation - America (principale)
www.fsfeurrope.org freesoftware foundation - Europea (affiliata)
www.stallman.org Il sito personale di Richard M. Stallman