Prefazione
Questo articolo rappresenta l'ultimo della rubrica riguardante l'accessibilità e chiude il ciclo riguardante la fase di analisi di un sito. L'impavido Giancarlo, membro attivo e molto recettivo del gruppo, si è subito sobbarcato l'onere di scrivere questa recensione non appena gli è stato proposto, mostrando anzi interesse e voglia di fare.
La mia scelta di demandare la scrittura di questo articolo deve essere presa un po come un giusto riconoscimento ai ragazzi che hanno lavorato con me in questi mesi, e l'ottima fattura della recensione che andrete a leggere dimostra come questa esperienza(come anche le altre che si svolgono all'interno dell'ASIC) sia stata utile e formativa, non solo da un punto di vista strettamente tecnico.
Lo strumento recensito è un valido supporto alle analisi di accessibilità. I punti che lo contraddistinguono sono due: aiuta l'analizzatore senza dimenticare perà che certi requisiti devono essere necessariamente valutati da un essere umano; secondariamente produce un output nel formato EARL, uno standard per la valutazione, permettendo poi un futuro “processing” delle informazioni ottenute. Concludo lanciando una nuova iniziativa: la fondazione SIDAR, che cura e finanzia lo sviluppo del tool in questione, mi ha chiesto di implementare un sistema di reputazione per le analisi generate. In realtà è una problematica di sicurezza più che di accessibilità.
In ogni caso chi voglia unirsi a me in questa nuova avventura può contattarmi all'indirizzo mail.
Recensione: HERA
In genere si parla poco di accessibilità ma quando se ne parla poi ci si stufa. E' assai complicato districarsi tra mille dettami, regole, linee guida, tematiche e ci vorrebbe un libro solo per elencarle.
Concentrandosi sulle Linee Guida (http://www.aib.it/aib/cwai/WAI-trad.htm) come strumento universalmente riconosciuto ed efficace per ottenere una pagina web accessibile, si incappa in un documento estremamente formalizzato, talvolta arduo da interpretare, un po' cervellotico e antipatico.
Per ovviare a tutto ciò esistono svariati tools online gratuiti, più o meno automatici, che permettono di effettuare analisi di pagine web, seguendo le linee guida, molto schematicamente e velocemente ma senza rischiare di essere superficiali.
Uno dei migliori è HERA (http://www.sidar.org/hera/), realizzato dalla Sidar, una fondazione nata in america latina che persegue l'obiettivo di diffondere l'accessibilità nel mondo informatico. HERA è multilingue (non temete voi lettori che con le lingue straniere fate solo...) ed ha una buona usabilità.
E' tutto spiegato, passo per passo, basta semplicemente inserire nella homepage il collegamento alla pagina che si desidera analizzare, attendere qualche secondo, quindi leggere il report che viene generato.
Per ciascuna priorità delle linee guida si ottengono informazioni dettagliate sui punti soddisfatti, insoddisfatti, non applicabili e da controllare manualmente. Per i punti soddisfatti basta fare un sorriso o salti di gioia.
Per quelli insoddisfatti HERA mette a disposizione una spiegazione rapida ed esplicativa dell'errore (ma anche il testo completo del punto di controllo ed un suggerimento per la risoluzione) e permette di mettere in evidenzia le relative parti di codice che presentano problemi (riguardo a questa funzione l'unica nota negativa è la scomoda apertura di una nuova finestra al posto della visualizzazione nella stessa).
Per i punti non applicabili nulla da dire (anche se HERA li riporta dettagliatamente) mentre, infine, per i punti da controllare manualmente c'è un elenco sequenziale e conciso del loro contenuto, con tutte le istruzioni per completare le valutazioni sull'accessibilità. Questi ultimi, infatti, non sono punti verificabili tramite il controllo automatico del codice, bensì tramite considerazioni tecniche sul contenuto, sulla semantica, sull'aspetto, su varie tecnologie e via discorrendo. Ogni analisi di questo tipo può essere integrata manualmente nel report (digitandola nelle apposite aree di testo) per integrare i punti già verificati in automatico.
HERA è in grado di esportare il documento complessivo dell'analisi in vari formati: HTML, PDF e in particolare EARL (“Evaluation And Report Language”, http://www.w3.org/TR/EARL10-Schema/), uno standard W3C attualmente in via di definizione, basato su RDF, creato per stilare valutazioni e report.
Inoltre il report viene automaticamente salvato nei server della Sidar per 7 giorni durante i quali può essere modificato o completato.